
Castello di San Giorgio
Il Cascinale di San Giorgio era un insediamento medievale verosimilmente anteriore al Mille, già individuato dalle due vicine necropoli longobarde rinvenute sui pendii che digradano verso la pianura fondato quasi certamente nella seconda metà dell'VIII secolo.
Nel periodo della sua piena attività, vi vivevano nomerose famiglie contadine che coltivavano i campi della zona.
Il cascinale era un centro pulsante di attività contadina, composto da stalle, fabbricati residenziali, depositi e capannoni per attività produttive.
Oggi purtroppo rimangono fabbricati isolati e parzialmente in stato di abbandono.

Villa del Rabbino
Difficile scoprire la storia di questa villa detta del Rabbino.
Questa residenza un tempo probabilmente apparteneva ad un rabbino di origini ebraiche, un uomo di grande cultura e spirito, che aveva trasformato la casa in un santuario di sapere e arte.
La villa, ormai avvolta dal silenzio e immersa in un triste abbandono, conserva ancora il fascino dei suoi giorni gloriosi: ogni stanza è un piccolo capolavoro.
Questa villa abbandonata non è solo un edificio decadente, ma un luogo dove la storia, la cultura e l’arte si intrecciano in un racconto che attende di essere riscoperto, un segreto custodito, un lascito importante che provoca emozioni e che mi ha fatto sentire al cospetto di un’eleganza e di un’estetica di livello superiore.

Villa del Dottore
Una villa su due piani, dimora di un facoltoso medico, ora dimenticata nello scorrere del tempo...

Nei depositi del vecchio stabilimento

Il vecchio cotonificio
L’Ex Cotonificio è chiuso da quasi 30 anni. Fu aperto all’inizio del secolo scorso e chiuse nel 1990.

Ex Convento
La leggenda lo vuole fondato da San Francesco, di certo si sa che la sua fondazione è del XIII secolo. Durante i secoli la struttura è andata ingrandendosi sempre più tanto da diventare Collegio dei Nobili gestito dai gesuiti. Struttura imponente con decine di camere e una grande chiesa. Passato ai privati è stato prima luogo di rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale, pollaio ed infine è caduto in abbandono. Pochi anni fa è stato sottoposto ad un restauro, per alcuni molto discutibile, che però non è mai stato ultimato. Oggi l'edificio è abbandonato, inserito in un ambiente paesaggistico notevole da cui si possono ammirare un castello e torri di origine matildica

La cascina dell'agricoltore

Villa Valbissera
Edificato su un poggio, il complesso ha l’aspetto di un convento in rovina, ma in realtà è una Villa ottocentesca, Villa Valbissera. Appartenuta a Giovanbattista Sommariva è circondata da preziosi e rigogliosi vigneti. E fu per questo che la Villa fu acquistata da Enrico Morini, magnate del vino, che voleva farne un resort dove si producesse e degustasse anche vino. Le cose però si misero male per la sua casa vinicola e d ha segnato il declino della Villa. I lavori si sono bloccati e Valbissera giace così da oltre vent’anni ridotta ad un autentico fantasma. Stessa sorte per la bella chiesa del podere dedicata a Sant’Eurosia, che nonostante i saccheggi e l’incuria mantiene ancora parte del suo antico fascino.
Eurosia secondo la tradizione popolare era figlia di una nobile famiglia della provincia di Bayonne; si rifiutò di sposare un condottiero musulmano fuggendo in montagna e fu barbaramente uccisa dai suoi inseguitori. È probabile che il culto di Eurosia sia stato portato dai soldati spagnoli e dalla congregazione dei somaschi, che ha il suo centro nella diocesi di Bergamo. È possibile che nella vicenda si fondano preesistenti elementi pagani con leggende Eurosia era la santa che i soldati invocavano in battaglia diffondendone la fama. Era conosciuta come protettrice dei raccolti e invocata contro le tempeste. E forse è pensando a questo che la chiesa le fu intitolata, ma la Santa che ha il potere di arrestare le tempeste e difendere i raccolti nulla ha potuto contro la burocrazia e la negligenza umana.

25 Novembre 2024
Shooting realizzato in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La location è la bellissima "Villa del Direttore", edificata nel lontano 1850.

Villa Grazia

Il "Mostro" Marino nella Cava
Uno degli shooting realizzato in occasione di Halloween.

La vecchia fabbrica

Villa Redentore
La Villa fu costruita nel 1849 da F. Ghisalberti, gran ciambellano di Sua Maestà Francesco I, su progetto dell’architetto Afrodisio Truzzi. Il disegno originario della villa presentava una facciata caratterizzata da una sequenza di mezze colonne, mentre l’ala nord, prospiciente il parco, mostrava un portico a cinque arcate con al termine la cappella gentilizia. La villa poi passò in proprietà alla famiglia Nocca di Pavia. Nel 1927 divenne uno stabilimento per la lavorazione della seta. L’attività di questo opificio andò avanti sino agli anni ’40, quando l’immobile diventerà proprietà della Mensa Vescovile di Lodi che lo adibirà a luogo di vacanza per i seminaristi, con l’appellativo di Villa Redentore. Dal 1950, la villa divenne stabilmente sede di un centro di vita missionaria per i seminaristi del Pontificio Istituto Missioni Estere di Milano. In quel periodo l’edificio subì modifiche, che ne stravolsero l’equilibrio architettonico originale. Nell’anno 1978, il Comune decise di acquistare la storica dimora. Qualche anno dopo, l’edificio divenne sede dell’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura.

Ospedale di G.
L’ex ospedale di G. è una metà fondamentale del mondo urbex italiano. L’ospedale, nato come Vittorio Emanuele III, venne dedicato al Medico G. Salvini subito dopo la sua scomparsa nel 1946. Fu costruito nel periodo dal 1923 al 1930 su progetto dell’Arch. G. Ferrini, dilatando nelle pinete i padiglioni, dotate di ampie vetrate e terrazze, che convergono sul corpo centrale della chiesa. Questa grande opera si rese necessaria a causa del diffondersi delle malattie polmonari, in particolare della tubercolosi, poiché le condizioni igienico sanitarie erano precarie. Distava 1.500 m dal paese al quale era unito da viale alberato. Disponeva di un’area di ben 750.000 mq occupata in gran parte da bosco. Negli anni dal ’43 al ’45 fu attivo un Gruppo Resistente di medici ed infermieri in appoggio dei Partigiani. Il 4 novembre '44 dopo un rastrellamento numerosi furono gli arrestati dalle SS e dai fascisti. Inviati nei campi di sterminio, solo alcuni di essi ritornarono dopo la Liberazione. All’esterno dell’ingresso principale nel 1995, è stato collocato il monumento “Alla libertà” dello scultore P. Ciaccheri, dedicato ai martiri della Resistenza dell´Ospedale