
























Sotto il pavimento scricchiolante di un vecchio palazzo liberty, ormai dimenticato dai più, si apre un varco che pochi hanno osato attraversare. Un tempo forse cantine, rifugi o archivi nascosti: oggi solo silenzio, umidità e tracce di chi è passato prima di noi. Tra le pareti umide e i segni scavati nella roccia calcarea, si respira un’eco che non è solo storia: è tensione, mistero, e bellezza decadente. Ci siamo calati con rispetto e stupore. La luce era nulla, ma ci siamo organizzati con luci artificiali che sono riuscite a disegnare ombre e rivelare dettagli che sembrano appartenere a un altro tempo.